Brano: [...]ganizzativa più avanzata espressa dal movimento operaio.
La lotta nel Bengala Orientale
Nel Bengala Orientale la situazione era diversa: qui la politicizzazione delle masse contadine era più avanzata, grazie alla secolare lotta condotta contro gli inglesi. Il Partito comunista bengalese (clandestino) che, subito dopo la spartizione, si era orientato verso la lotta armata, accettò di seguire la via parlamentare. Dal 1949 la fondazione della Lega Awami, a opera dell’avvocato progressista bengalese Suhrawardy e del valoroso leader contadino Maulana Abdul Hamid Khan Bhashani, influì sullo sviluppo politico del Bengala Orientale creando i presupposti per opporsi alla politica di sfruttamento del governo occidentale e della Lega musulmana.
I primi contrasti si erano già manifestati nel febbraio 1948, sul problema della lingua nazionale che avrebbe dovuto adottare il nuovo Stato: mentre la Lega musulmana voleva imporre anche nel Bengala Orientale la lingua urdu (ignorata dalla stragrande maggioranza della popolazione), gli intellettuli bengal[...]
[...]ulmana.
I primi contrasti si erano già manifestati nel febbraio 1948, sul problema della lingua nazionale che avrebbe dovuto adottare il nuovo Stato: mentre la Lega musulmana voleva imporre anche nel Bengala Orientale la lingua urdu (ignorata dalla stragrande maggioranza della popolazione), gli intellettuli bengalesi chiedevano il riconoscimento del bengali come lingua nazionale con pari diritto aH’urdu.
Alle elezioni regionali del 1954 la Lega Awami, il Partito comunista bengalese (non più clandestino) e il partito Ganatantri Dal, di tendenze socialiste, costituirono un fronte unito che sbaragliò completamente la Lega musulmana, tanto che questa ottenne solo 10 seggi su 309.
Dopo la vittoria il fronte unito diede vita nel Bengala Orientale a un governo di coalizione sotto la presidenza di Fazlul Haq, ma il governo centrale pakistano sciolse l’assemblea regionale e inviò nel Bengala Orientale il generale Iskandar Mirza che attuò una sanguinosa repressione.
L’anno successivo l’assemblea ben
galese fu riaperta e numerosi detenuti p[...]
[...]iluppare l’industria mediante piani quinquennali, che in gran parte fallirono. Tentò inoltre, senza successo, la pacificazione politica. Nel Bengala Orientale, dopo la formazione del nuovo governo regionale, presieduto da Suhrawardy, la componente nazionalistica trovò più conveniente venire a patti con l’oligarchia dirigente e rinunciò al programma elettorale progressista che, nel 1954, le aveva assicurato una base di massa. L’ala sinistra della Lega Awami (raggruppata intorno a Maulana Bhashani) uscì allora dal partito e, nei 1957, diede vita alla nuova formazione politica National Awami Party (N.A.P.), nella quale confluirono tutti i membri del dissolto Partito comunista pakistanooccidentale e una parte di quelio bengalese (un’altra parte scelse invece l’autonomia e tenne viva l’organizzazione clandestina del partito nel Bengala).
Il N.A.P. raccolse ben presto un largo seguito su alcune discriminanti fondamentali, con obiettivi democratici e apparentemente so
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